Giovedì 6 Marzo 2025
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Dopo il successo del precedente bando, che ha registrato un boom di adesioni, si aprono oggi i termini per accedere al nuovo avviso pubblico per la concessione di contributi per l’ottenimento della certificazione della parità di genere. Si tratta di una misura del PNRR, di cui è titolare il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, realizzata in collaborazione con Unioncamere in qualità di soggetto attuatore. Novità della misura di quest’anno è l’apertura a tutti i soggetti in possesso di Partita Iva.
L’avviso pubblico – che sarà disponibile fino al 18 aprile - definisce i criteri e le modalità per la concessione di contributi alle PMI e ai titolari di Partita Iva per i servizi di assistenza tecnica e accompagnamento, forniti sotto forma di tutoraggio e per i servizi di certificazione della parità di genere.
“La Certificazione della parità di genere ha suscitato grande interesse e si sta diffondendo con grande velocità; ciò a riprova dell’importanza che le aziende e le organizzazioni in generale del nostro Paese attribuiscono al ruolo delle donne donne nel mondo del lavoro - osserva la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella – Con la pubblicazione del secondo Avviso si dà la possibilità di ampliare la platea dei potenziali beneficIari degli incentivi messi a disposizione con i fondi del PNRR, includendo tutte le partire IVA”.
“Il cambiamento verso le pari opportunità è decisamente avviato nel nostro sistema economico” - commenta il Presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “L’alto numero di adesioni all’avviso pubblicato un anno fa, superiore anche alle nostre attese, dimostra l’attenzione delle nostre imprese alla promozione della trasparenza dei processi lavorativi, alla riduzione del gender pay gap, alla conciliazione vita-lavoro”.
Con l’avviso che è stato pubblicato oggi viene messa a disposizione una seconda tranche di 2,5 milioni di euro di risorse PNRR. La prima di 4 milioni, correlata all’avviso pubblico chiuso il 28 marzo 2024, è andata rapidamente esaurita ed è stata quindi integrata con ulteriori fondi PNRR per un totale di 5,4 milioni di euro.
L’integrazione è legata all’alto numero di domande pervenuto: 1.699, provenienti da imprese che operano nel 39% dei casi al Nord, nel 33% nel Mezzogiorno e nel 28% al Centro. Roma spicca per il maggior numero di candidature (246), seguita da Napoli (84), Milano (77), Torino (68) e Bari (56). Molteplici i settori di appartenenza, con una prevalenza però delle Attività professionali, Attività manifatturiere, Sanità e assistenza sociale e Servizi di informazione e comunicazione.
Alla fine delle verifiche, 1.400 di queste imprese sono state autorizzate alla concessione dell’agevolazione e dovranno portare a termine il percorso di certificazione entro maggio 2025.
Beneficiari delle agevolazioni rese disponibili con il nuovo avviso sono tutti i soggetti in possesso di Partita Iva operanti in Italia. Sono previste due linee di agevolazioni:
I contributi verranno concessi con procedura valutativa con procedimento a sportello, in base all’ordine cronologico di presentazione della domanda a partire dalle ore 10 del 26 febbraio 2025 alle ore 16 del 18 aprile 2025, salvo un anticipato esaurimento delle risorse disponibili.
Per l’accesso ai contributi è necessario effettuare un pre-screening di autovalutazione e ottenere un esito che dimostri un adeguato grado di maturità sui temi inerenti alla parità di genere; è inoltre richiesta la presentazione di un preventivo formulato da un Organismo di Certificazione presente nell’Elenco degli Organismi di certificazione aderenti.
I contributi erogati mediante l’avviso pubblicato oggi si affiancano agli incentivi previsti dalla normativa italiana per le imprese che abbiano ottenuto la certificazione della parità di genere e che sono misure premiali previste dal Codice degli appalti ed esoneri contributivi.
Sul sito www.certificazione.pariopportunita.gov.it potranno essere reperite ulteriori informazioni sull’avviso e sul Sistema di certificazione della parità di genere.
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Sono oltre 497mila i lavoratori ricercati dalle imprese a gennaio e circa 1,4 milioni per il primo trimestre dell’anno. A guidare la domanda di lavoro sono le imprese turistiche che programmano nel mese +16mila assunzioni rispetto a gennaio 2024 (pari a circa 67mila entrate), seguite dal commercio con +2mila unità (con oltre 77mila entrate). In flessione, invece, le previsioni dell’industria manifatturiera e dei servizi alle imprese (entrambi -12mila unità). Stabile rispetto a 12 mesi fa la difficoltà di reperimento che riguarda sempre almeno una assunzione su due (49,4%). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali di gennaio [1].
A gennaio l’industria complessivamente ha in programma 161mila assunzioni (-6,4% su base annua) 109mila delle quali nelle industrie manifatturiere e nelle public utilities (-9,7%), mentre le altre 52mila riguardano il settore delle costruzioni (+1,4%). I servizi nel complesso prevedono di assumere 336mila lavoratori, pressoché stabili su base annua.
Sotto l’aspetto dimensionale sono le microimprese (fino a 9 dipendenti) a prevedere per gennaio una crescita delle assunzioni (+1,5mila rispetto a gennaio 2024). In flessione la previsione delle medio-grandi imprese (-8mila tra 50 a 249 dipendenti e -4mila per quelle con 250 dipendenti e oltre).
A gennaio il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa 246mila assunzioni delle 497mila programmate (49,4%) soprattutto a causa della mancanza di candidati (32,0%). Dal Borsino delle professioni sono difficili da reperire sul mercato - nel gruppo delle professioni intellettuali e scientifiche - gli analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (62,1%) e gli ingegneri (58,5%), mentre tra le professioni tecniche si segnalano i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (67%) e i tecnici della salute (66,3%). Nel gruppo delle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi risultano di più difficile reperimento gli operatori della cura estetica (59,8%) e le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (55,9%). Gli operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (75,5%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (74,5%) sono le professioni con la più elevata difficoltà di reperimento tra gli operai specializzati, mentre per i conduttori si contraddistinguono gli operai addetti a macchinari dell'industria tessile e delle confezioni (67,9%) e gli operai addetti alle macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche (65,6%).
I contratti a tempo determinato si confermano la forma maggiormente proposta con circa 215mila unità, pari al 43,2% del totale, seguiti dai contratti a tempo indeterminato (115mila, pari al 23,1%).
Con riferimento ai livelli di istruzione, il 18% delle ricerche di personale è rivolto a laureati (90mila unità), il 28% a diplomati (138mila unità) e il 34% a chi è in possesso di una qualifica/diploma professionale (167mila unità). Oltre 11mila le richieste per i diplomati ITS Academy.
A gennaio le imprese programmano oltre 89mila assunzioni di lavoratori immigrati, pari al 18% del totale. Tra i settori economici che ricercano maggiormente manodopera straniera si segnalano servizi operativi (il 28,8% delle entrate è riservata agli immigrati), servizi di trasporto e logistica (26,3%), industrie metallurgiche e prodotti in metallo (21,4%), servizi di alloggio e ristorazione (20%) e costruzioni (19,9%).
Inoltre, sono 148mila i posti di lavoro (30% delle assunzioni di gennaio) per cui le imprese manifestano una preferenza per i giovani sotto i 30 anni, con opportunità particolarmente elevate nei settori finanziario (43,1%), turistico (41,8%) e informatico (40,7%).
A livello territoriale sono le imprese del Nord-Ovest e del Sud a programmare un maggior numero di assunzioni (rispettivamente 159mila e 123mila) seguite dalle regioni del Nord-Est (115mila) e del Centro (101mila). Nel Nord-Est si segnala la difficoltà di reperimento più elevata (oltre il 54%).
[1] Le previsioni del mese di gennaio si basano su un campione di circa 106mila imprese. Le interviste sono state raccolte tramite metodologia CAWI nel periodo 18 novembre 2024 - 4 dicembre 2024.
Le iscrizioni al Premio verranno prorogate al 17 gennaio 2025 per consentire alle aziende di completare le procedure con tempi più dilatati, visti gli adempimenti di fine anno cui devono far fronte.
Venezia, 12 dicembre 2024 – Le aziende potranno iscriversi al Premio Impresa Ambiente fino al 17 gennaio 2025. La decisione di proroga dei termini di iscrizione è stata presa dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo, d’intesa con Unioncamere, per agevolare le imprese che, in questo periodo, sono alle prese con gli adempimenti burocratico-amministrativi di fine anno.
Sarà, dunque, possibile, per tutte le aziende con sede nel territorio italiano e regolarmente iscritte alla Camera di Commercio territoriale di riferimento (requisito fondamentale per partecipare) e per le aziende fondate da soggetti di nazionalità italiana iscritte alle Camere estere partner di Assocamerestero, candidarsi fino a metà gennaio alla dodicesima edizione del Premio organizzato da Unioncamere e Camera di Commercio di Venezia Rovigo (giunta alla quinta edizione in qualità di Camera promotrice) con il supporto di Assocamerestero e SSV Stazione Sperimentale del Vetro.
Ricordiamo che il Premio Impresa Ambiente è dedicato alle imprese ed agli enti che si occupano di innovazione di prodotti, sistemi, processi, partenariati e tecnologie in ottica di sviluppo sostenibile, rispetto ambientale e Responsabilità Sociale nell’ambito degli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il Premio Impresa Ambiente si articola in quattro categorie e tre premi speciali. Le categorie si suddividono in:
Oltre alle quattro categorie premiate sono previsti tre premi speciali:
Si specifica che la partecipazione al Premio Impresa Ambiente XII Edizione non comporta alcun costo di partecipazione per chi intenderà iscriversi.
L’Intelligenza artificiale cresce ma il suo utilizzo non sfonda ancora tra le imprese italiane. Sebbene in aumento rispetto al 2021 (quando se ne avvaleva il 5,7% delle aziende), nel 2024 la IA è entrata a far parte del patrimonio tecnologico solo dell’11,4% delle attività produttive. Che, però, nel frattempo, hanno investito con decisione soprattutto nel Cloud (lo ha fatto il 44,4% delle imprese), nei sistemi di pagamento digitali (41,3%) e nella Cybersicurezza (41,2%).
L’analisi, realizzata da Unioncamere e Dintec sulla base dei dati dell’Osservatorio Punti impresa digitale delle Camere di commercio, fornisce però una bella prospettiva: il sistema produttivo guarda oggi con crescente attenzione all’Intelligenza artificiale che, tra le tecnologie strategiche da potenziare tra il 2025 e il 2027, balza al primo posto, con il 18,9% delle imprese che la include tra i propri programmi di investimento.
“Le tecnologie digitali sono strumenti indispensabili per sostenere la crescita e la competitività delle nostre imprese”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Pensiamo alle enormi potenzialità dell’utilizzo dell’Intelligenza artificiale ancora in gran parte tutte da esplorare. In Italia, comunque, sono in decisa crescita gli investimenti in IA e per questo il sistema camerale intende continuare ad aiutare le imprese a sfruttarne i vantaggi in maniera consapevole. Attraverso i Pid abbiamo già coinvolto 750mila imprese e puntiamo a raggiungerne oltre un milione nel prossimo triennio per sostenere gli imprenditori nei processi di digitalizzazione e di doppia transizione. Anche per questo è necessario rafforzare la partnership con i principali enti di ricerca italiani per poter disporre di una rete di strutture verso cui orientare le imprese in modo mirato, facilitando l’incontro tra domanda e offerta di tecnologia”.
I dati mostrano comunque che la IA non si sta diffondendo omogeneamente sul territorio nazionale e con una netta preponderanza del Centro-Nord. Tra le imprese che già utilizzano l’intelligenza artificiale, il 67,8% è situato in Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia Romagna e Veneto, con Milano, Roma, Torino, Verona e Reggio Emilia tra le prime province.
La gran parte delle imprese che utilizzano la IA opera nel settore dei Servizi (75,2%). Seguono Manifatturiero e Commercio, con il 10% circa, e l’Agricoltura e le Altre Industria con meno del 3% delle imprese.
Tra i Servizi, questa tecnologia risulta più diffusa tra i Servizi di informazione e comunicazione (34,5% delle imprese), dove viene utilizzata principalmente per la produzione di software e la consulenza informatica.
Al via da oggi le candidature delle imprese al Bando PID-Next, il Polo di Innovazione del sistema delle Camere di commercio.
Saranno mille le micro, piccole e medie aziende che avranno la possibilità di accedere a percorsi personalizzati di first assessment e attività di orientamento in grado di supportare la trasformazione digitale della propria attività.
Il progetto PID -Next, promosso da Unioncamere con il supporto di Dintec, sarà realizzato dai Punti impresa digitale delle Camere di commercio. PID-Next è finanziato con fondi del Piano nazionale di impresa e resilienza, che copriranno i costi dei servizi resi, da un minimo dell’90% per le medie imprese fino al 100% per le micro e piccole.
L’avviso pubblico è disponibile e consultabile in questa pagina.
Tre gli step previsti per le imprese che si aggiudicheranno i servizi dei Punti impresa digitale.
L’analisi personalizzata della maturità digitale attraverso un incontro in impresa con un addetto del Polo che svolgerà una valutazione del livello di maturità digitale, degli obiettivi dell’azienda e dei fabbisogni tecnologici necessari al loro raggiungimento.
A seguito dell’incontro, il secondo step prevede l’analisi dei fabbisogni da parte di un team nazionale che si occuperà anche di individuare le migliori opportunità per orientare il percorso di digitalizzazione dell’impresa.
Infine il terzo step: la consegna del report che non sarà solo una analisi del livello di maturità digitale dell’impresa, ma offrirà suggerimenti riguardo ai partner con cui l’impresa può proseguire il proprio cammino di digitalizzazione e segnalazioni in merito ad eventuali ed ulteriori possibilità di finanziamento.
PID-Next apre così la strada al trasferimento tecnologico e l’accesso a un network di partner pubblici e privati mirato sulle esigenze dell’impresa.
PID-Next si rivolge alle Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI) con sede legale o operativa in Italia. Per partecipare è necessario inviare la domanda accedendo con SPID/CIE/CNS al sistema restart.infocamere.it , a partire da oggi e fino alle ore 16:00 del 18/02/2025.