Sabato 19 Aprile 2025
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E’ una passione lo accompagna sin da bambino quella che il maestro Nino Rigano ha per l’arte pittorica. Un’innata predisposizione che lo conduce sin da giovanissimo a esporre i propri lavori e a conseguire premi e riconoscimenti.
Nel corso degli anni espone in numerose personali e partecipa a innumerevoli manifestazioni a carattere regionale e nazionale, muovendosi, come evidenziato da diversi critici, nell’ambito di un certo realismo caratteristicamente meridionale.
I suoi pregevoli lavori sono stati recentemente esposti nella sala Borsa della Camera di commercio, alla mostra organizzata dalla Confartigianato Imprese e dall’Ancos.
Al termine della manifestazione, il maestro Rigano ha donato due suoi quadri all’Ente camerale, uno dei quali raffigura proprio il Palazzo della Camera di commercio.
Dal 5 febbraio 2025 all’8 aprile 2025 è possibile presentare le domande per accedere al Fondo per il sostegno alla transizione industriale, destinato alle imprese che vogliono investire in:
Con una dotazione iniziale di 400 milioni di euro, di cui il 40% riservato al Mezzogiorno, il Fondo offre contributi a fondo perduto per favorire l’adeguamento del sistema produttivo alle politiche europee sui cambiamenti climatici.
Le domande sono presentabili tramite la piattaforma di Invitalia. La graduatoria sarà pubblicata entro il 30 maggio 2025.
Per maggiori informazioni:
Visita la pagina dedicata sul portale MIMIT: https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/fondo-per-il-sostegno-alla-transizione-industriale-pnrr
Si terrà il 19 dicembre alle 10:30 nella Sala Consulta della Camera di commercio il Forum “Connessioni Digitali”.
L’evento, organizzato in collaborazione tra Tempostretto.it, main partner dell’iniziativa, e Digitrend S.r.l., azienda leader nel settore della comunicazione e della tecnologia digitale, prevede la compartecipazione dell’Ente camerale.
Il forum mira a sensibilizzare le imprese siciliane sull’uso dello storytelling e delle tecnologie digitali per migliorare la propria competitività e valorizzare le eccellenze territoriali. Testimonianze di imprese di successo offriranno esempi concreti di innovazione e sostenibilità attraverso le ICT: alcune aziende condivideranno le loro esperienze e best practices nell’utilizzo delle tecnologie e delle piattaforme digitali, come i giornali online, per costruire una solida brand reputation del territorio e promuovere la biodiversità regionale.
Per ulteriori informazioni: www.informazionesicilia.it
A partire dal 1° gennaio 2025 entra in vigore la nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2025, che consentirà di rilevare in maniera più puntuale e precisa le attività economiche svolte da imprese e professionisti, rappresentando più efficacemente l'evoluzione del sistema produttivo italiano.
La struttura di ATECO 2025, articolata in codici e titoli, è disponibile sul sito istituzionale dell’Istat nella sezione dedicata alla classificazione ATECO.
La data di adozione è il 1° aprile 2025, dal quel momento Imprese e liberi professionisti potranno verificare ed eventualmente confermare o modificare le proposte di ricodifica, e dovranno adottarla per tutti gli adempimenti di natura statistica, amministrativa e fiscale.
Nei prossimi mesi, l'Istat metterà progressivamente a disposizione strumenti aggiornati per navigare all’interno della classificazione, ricercare o individuare il codice ATECO di un’attività economica attraverso la descrizione della stessa e consultare le tabelle di corrispondenza, teorica e operativa, tra la precedente e la nuova versione.
La nuova classificazione sostituisce la precedente ATECO 2007 - Aggiornamento 2022, ed è in linea con i nuovi parametri stabiliti dai Regolamenti europei e con la classificazione europea di riferimento NACE Rev. 2.1.
Sviluppata da Istat, in stretta collaborazione con altri enti istituzionali, ATECO 2025 è il risultato di un’articolata operazione di revisione effettuata nell'ambito di un Comitato inter-istituzionale. In tale sede, gli enti responsabili di registri di unità economiche sia statistici che amministrativi: Istat, Sistema camerale (Camere di Commercio, Unioncamere e InfoCamere) e Sistema fiscale (Agenzia delle entrate e Sogei) hanno concordato una strategia comune per ottimizzare il lavoro di implementazione di Ateco 2025 nei registri statistici e amministrativi, in un'ottica di semplificazione dell’azione amministrativa e di riduzione del carico informativo sugli utenti.
Per ulteriori approfondimenti è stata diffusa da Istat una Nota per la stampa, che riporta in maniera sintetica gli adempimenti statistici e amministrativi cui saranno chiamati imprese e liberi professionisti.
Dieci borse di studio sono state promosse dalla Camera di commercio e tre dal Sud Innovation Summit
Aprire un’azienda, oggi è più semplice. Per aiutare aspiranti imprenditori e imprenditrici in questo percorso, c’è la piattaforma nazionale “Sni, Servizio nuove imprese”, creata da Unioncamere insieme alle Camere di commercio e mirata all’orientamento e al supporto per l’avvio di nuovi business. A Messina, è attiva da poco più di un anno e i risultati sono stati presentati questa mattina al Palazzo camerale, nell’ambito dell’incontro “Giovani e lavoro: imprenditoria e innovazione”.
In circa 70 si sono rivolti allo Sportello Sni dell’Ente camerale per richiedere informazioni e assistenza sulle proprie idee imprenditoriali, tra le quali, principalmente, l’apertura di camping e di bed & breakfast, di servizi di ristorazione e di attività nell’ambito del commercio elettronico.
«Lo Sportello offre un supporto concreto a chiunque abbia intenzione di aprire un’azienda – afferma la segretaria generale della Camera di commercio, Paola Sabella – fornendo informazioni per un’analisi di prefattibilità dell’idea imprenditoriale che si desidera sviluppare. Annualmente, circa 300mila persone in Italia decidono di avviare un’attività imprenditoriale e accogliere, così, le sfide del futuro. Giovani e non, accomunati dalla volontà di raggiungere i propri obiettivi di business. Ma, in molti rinunciano ancora oggi, a causa di dubbi su normative, strumenti, soluzioni e metodi. Per questo è importante poter contare su un servizio specializzato, che l’Ente camerale mette a disposizione di aspiranti e neo-imprenditori». Lo Sportello offre, inoltre, consulenza personalizzata di orientamento e informazioni per svolgere attività autonoma, sia d’impresa che professionale; indicazioni e accompagnamento alla costituzione di start up innovative o allo sviluppo di un nuovo progetto innovativo.
A presentare la piattaforma Sni, sono stati Cinzia Tonin della Camera di commercio di Milano, coordinatrice del gruppo di lavoro di formazione-animazione del portale Sni, ed Erasmo Di Giorgio della Camera di commercio di Foggia, componente del gruppo di lavoro di formazione-animazione del portale Sni, entrambi intervenuti da remoto. Subito dopo, Marialaura Vadalà, Digital promoter e referente Sportello Sni dell’Ente camerale, ha illustrato il Punto impresa digitale della Camera di commercio e il suo ruolo di supporto alle medie e piccole imprese, per poi soffermarsi sul Piano transizione 5.0, comprendente la doppia transizione, digitale ed ecologica.
Infine, le consulenti Maria Pia La Rocca ed Elena Saitta hanno posto l’accento sui servizi offerti dalla Sportello, mentre l’imprenditore Antonino Modica ha raccontato la sua esperienza personale e la nascita della sua azienda di canditi.
In apertura dei lavori, i saluti del direttore del Centro per l’impiego, Giacomo De Francesco.
A partecipare all’evento, gli studenti della V A del Liceo classico “Maurolico”; della V I, della V L e della III I dell’Istituto Nautico “Caio Duilio”; della V A e delle V B/C dell’Istituto agrario agroalimentare “Cuppari”; e dell’Istituto d’istruzione superiore “Verona Trento”.
Il Ponte sullo Stretto produrrà nel tempo benefici economici e sociali ben superiori ai suoi costi. È quando dimostra l’analisi Costi-Benefici (ACB) condotta da Uniontrasporti con la consulenza tecnico scientifica di Openeconomics e svolta utilizzando le linee guida prescritte dall’Unione Europea. I vantaggi apportati dall’infrastruttura, al netto dei suoi costi, vengono espressi in termini monetari mediante il VANE (Valore Attuale Netto Economico), e risultano positivi per più di 1,8 miliardi di euro, con un rapporto benefici costi di 1,2. Questo è, in sintesi, l’impatto che il Ponte sullo Stretto potrà portare sull’ecosistema economico e sociale italiano, calcolando i vantaggi per il tessuto produttivo e turistico di tutta l’area, per la logistica, il traffico passeggeri e merci, al netto dei costi sostenuti dal sistema paese. Già durante la fase cantieristica l’opera sarà in grado di apportare un contributo di 23,1 miliardi al PIL, creare 36.700 posti di lavoro stabili e alimentare con 10,3 miliardi complessivi di euro le entrate fiscali nelle casse dello Stato.
Lo studio, commissionato da Unioncamere Sicilia a Uniontrasporti e Openeconomics è stato presentato oggi, 26 novembre, a Roma, alla presenza, tra gli altri, del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in un convegno sugli impatti sociali, economici e ambientali generati dal Ponte sullo Stretto di Messina
Lo studio analizza, seguendo i principi guida dettati a tal fine dalla Comunità Europea, i costi e i benefici generati da una delle opere più importanti previste dal piano di investimenti infrastrutturali del Governo nell’ambito della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) e, in particolare, del completamento del corridoio “Scandinavo-Mediterraneo”. Lo studio valuta la solidità delle sue conclusioni sottoponendole ad un’analisi di sensitività, tenendo cioè conto delle possibili variazioni nel tempo, anche in negativo, dei vari parametri utilizzati. E sottopone l’opera anche ad un’analisi del rischio economico che è risultata positiva nel 70% dei casi, evidenziando un grado di rischiosità assolutamente non elevato, e comunque attenzionato.
“Oltre 70 anni fa, nell’agosto del 1953, la Camera di Commercio di Messina organizzò un convegno dedicato al Ponte sullo Stretto che, perorandone la necessità, chiamò a raccolta illustri personalità del mondo politico nazionale e regionale insieme a tecnici e ingegneri di fama internazionale – ha ricordato durante il convegno Ivo Blandina, nella sua triplice veste di presidente della CCIAA di Messina, vicepresidente vicario di Unioncamere Sicilia e presidente di Uniontrasporti. - Oggi le conoscenze scientifiche, le tecnologie, il crescente livello di infrastrutturazione del territorio, reso possibile dagli ingenti investimenti del Governo, e i tempi, che allora non erano forse ancora maturi, ci spingono a scartare l’opzione zero e a considerare seriamente i benefici che la realizzazione di questo collegamento stabile recheranno al tessuto sociale, economico e produttivo, non soltanto di Messina e della Sicilia, ma dell’intero sistema Paese. Lo studio presentato oggi – ha concluso Blandina – lo dimostra con efficacia. Quindi che tutto sia fatto nel pieno e ineludibile rispetto dell’ambiente e della sicurezza, ma che sia fatto.”
“Il Ponte rappresenta il ritorno alla realizzazione di un’infrastruttura nazionale dopo moltissimi anni dall’ultima, significativa infrastruttura realizzata: l’Alta Velocità”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “E’ il segnale di un Paese che non insegue più le logiche di manutenzione e di ammodernamento, peraltro necessarie, ma rappresenta la ripartenza di una comunità economica e sociale. Una comunità capace di progettare e realizzare nuove opere per garantire la crescita di un Paese, superando quella separazione geofisica di oltre 3 chilometri, che oggi costa alle imprese una sorta di dazio permanente”.
Nel corso del convegno è stato illustrato come l’analisi dell’impatto del cantiere abbia evidenziato la rilevanza dell’opera per l’economia italiana anche nel corso della sua realizzazione. Oltre a Calabria e Sicilia, direttamente interessate dalla costruzione, i maggiori benefici in termini di PIL si avranno in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto grazie all’attivazione di catene di fornitura presenti sui relativi tessuti produttivi. Mentre saranno manifattura, costruzione e servizi alle imprese i settori maggiormente attivati dal maxi-cantiere, con un forte indotto indiretto sui servizi alle persone e quelli diretti alla Pubblica amministrazione. Già in questa fase il gettito di entrate fiscali atteso nelle casse dello Stato è pari a 10,3 miliardi di euro che si tradurranno in spese e servizi a favore della collettività.
A fronte di un investimento attualizzato pari a 9.083 milioni di euro, i benefici complessivi dell’opera a regime sono stati calcolati in 10.931 milioni di euro, con un valore economico netto (VANE) a favore del sistema paese pari a 1.848 milioni di euro.
Nell’analisi i costi di investimento e di gestione sono stati trasformati, in linea con quanto previsto dalle Linee Guida Operative europee, in costi economici attraverso l’utilizzo di «prezzi ombra» che depurano i valori finanziari dalle imperfezioni di mercato. Inoltre tutti i valori – sia i benefici che i costi - sono espressi in valore attuale, tenendo cioè conto dell’effetto tempo, mediante l’applicazione di un tasso di sconto sociale del 3%, fissato dall’Unione Europea, spalmato nell’arco temporale dei trenta anni di gestione dell’infrastruttura da parte della Società Stretto di Messina.
L’analisi costi-benefici ha preso in considerazione, tra le diverse voci valutate, il valore del tempo risparmiato per l’attraversamento dello Stretto per passeggeri e merci, la riduzione dei costi operativi prodotto dal collegamento stabile, il risparmio di costi esterni dovuto all’abbassamento delle emissioni inquinanti, il valore delle opere di mitigazione e anche, come unico fattore negativo, l’aumento dell’incidentalità - oggi inesistente - dovuto all’utilizzo della modalità stradale rispetto alla navigazione marittima.