Domenica 8 Giugno 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Energie rinnovabili: bando della Regione da 61,5 milioni per le Cer
Domani a Messina incontro per facilitarne la costituzione
Appuntamento presso la Camera di commercio alle ore 9,30
Proseguono in Sicilia le misure per abbattere il costo dell’energia a carico di imprese e cittadini. Il dipartimento regionale Energia, diretto da Calogero Burgio, dopo avere erogato i contributi ai Comuni per la costituzione formale di Comunità energetiche rinnovabili, ha di recente pubblicato un avviso per la concessione di contributi a fondo perduto pari al 40% delle spese necessarie alle stesse Cer per costruire impianti da fonte rinnovabile di taglia media per una potenza installata fino a 1 MW, finalizzati alla produzione per autoconsumo diffuso all’interno delle comunità, di cui fanno parte enti pubblici, parrocchie, associazioni, aziende private e semplici cittadini. Sono disponibili 61,5 milioni di euro dai fondi di Coesione 2021-2027.
Il coordinamento delle Cer è affidato ai sindaci anche per garantire che parte degli incentivi sulla produzione di energia erogati dal Gse sia destinata a pagare le bollette degli utenti in povertà energetica e a interventi di efficientamento energetico degli immobili pubblici. L’obiettivo dell’avviso è di coinvolgere nell’iniziativa fino a 150 Cer e almeno 200mila fra cittadini e imprese.
Unioncamere Sicilia, con il progetto “Transizione energetica” finanziato dal Fondo perequativo 2023-2024 di Unioncamere nazionale, intende promuovere e favorire la nascita e lo sviluppo delle Cer in tutte le province dell’Isola, e per questo invita sindaci, amministratori di enti pubblici e di distretti industriali, parroci, fondazioni, imprese e associazioni di categoria, tecnici e semplici cittadini a partecipare al convegno “Transizione energetica e Cer in Sicilia”, che si svolgerà domani, 15 aprile, alle ore 9,30, presso la Camera di commercio di Messina, in via Felice Cavallotti, 2. Qui troveranno anche un desk che fornirà informazioni tecniche e assistenza per la costituzione di una Cer.
Per partecipare all’evento è necessario iscriversi al link https://forms.gle/cY5mbGCCDeot5vMT6 oppure inviare una mail all’indirizzo energia@unioncameresicilia.it .
L’evento, organizzato assieme alla rete delle Camere di commercio dell’Isola, agli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Messina e al consorzio per l’innovazione tecnologica Dintec di Unioncamere, sarà aperto dai saluti di Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia; Ivo Blandina, presidente della Camera di commercio di Messina; e Giuseppe Falzea, presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina.
Seguiranno gli interventi di Francesco Carrozza dell’Ordine degli Ingegneri di Messina; Michele Petti del Dintec; Gaetano Giunta, presidente della Fondazione Comunità di Messina. Modererà Marianna Barone.
Ufficio stampa: Michele Guccione 348/2668034
Prima riunione operativa, questa mattina in Camera di commercio, per Smart Future Messina 2025, l’evento in programma nel prossimo mese di novembre, che intende riunire imprese, enti formativi e istituzioni per trasformare la città dello Stretto in un polo sempre più attrattivo per la formazione e il lavoro, offrendo ai giovani strumenti concreti per il loro futuro.
«La cultura d’impresa può, certamente, essere motore di crescita economica e sociale – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina - Smart Future Messina 2025 fornisce diverse opportunità di partnership per aziende e organizzazioni che vogliono essere protagoniste di una manifestazione che coinvolge l’intero ecosistema imprenditoriale e formativo del territorio, garantendo agli studenti messinesi un’esperienza diretta di scoperta, ispirazione e contatto con il mondo del lavoro».
L’obiettivo è quello di aiutare i giovani a comprendere cosa vorrebbero fare “da grandi”, attraverso il contatto con figure di eccellenza dell’imprenditoria, della cultura, della società, della scienza e dell’arte. Spazi interattivi dove aziende, università, its academy e organizzazioni incontrano gli studenti, offrendo esperienze pratiche e coinvolgenti su professioni, competenze trasversali e sfide globali. «Torniamo a Messina con un’edizione live – dichiara Lilli Adriana Franceschetti, presidente di Smart Future Academy – dopo gli eventi online del 2021 e 2022. Esempio ed emozione, è così che vogliamo ispirare le nuove generazioni. Mostrando ai ragazzi storie di successo personali e professionali dalle quali trarre esempi e regalando loro quell’emozione che incoraggia e supporta l’attività lavorativa».
Il Fondo per la Repubblica Digitale comunica che lo scorso 12 marzo è stato pubblicato “vIvA”, il nuovo bando co-supportato dal Fondo per la Repubblica Digitale e Google.org.
“vIvA” mira a sostenere progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità.?
Sono in programma due webinar di presentazione del bando:
https://zoom.us/webinar/register/WN_4AncTUvHT2C00A5BwUvRaQ
https://zoom.us/webinar/register/WN_e2U4W6BxRBiuDv3KjJ5lWA
Per ulteriori informazioni e per l'aggiornamento delle FAQ relative a questioni di interesse generale inerenti il bando "vIvA" vi invitiamo a consultare la pagina dedicata al bando "vIvA" (https://www.fondorepubblicadigitale.it/bandi/bando-viva/). Inoltre, per restare aggiornati sulle attività del Fondo per la Repubblica Digitale vi invitiamo a consultare il nostro sito https://www.fondorepubblicadigitale.it/.
Sono più piccole, più giovani, più straniere, più dislocate nel Mezzogiorno. Sopravvivono anche un po’ meno delle altre, ma si stanno strutturando, puntano sui settori a maggior contenuto di conoscenza e in molte provano a fare il salto alla “taglia” superiore. Il milione e 307mila imprese femminili registrate, che rappresentano a fine 2024 oltre un quarto (il 22,2%) del totale delle imprese italiane, sono state al centro di un evento digital organizzato da Unioncamere e Sole 24 Ore, destinato a far luce sulle caratteristiche, le peculiarità e l’approccio alle fonti di finanziamento di questo segmento importante del sistema produttivo nazionale.
“Creare opportunità a favore dell’imprenditoria femminile è un obbligo per chiunque si ponga come obiettivo lo sviluppo del Paese”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Per questo il sistema camerale è impegnato nel Piano nazionale imprenditoria femminile, gestito da Invitalia per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tra le iniziative condotte anche grazie ai Comitati per l’imprenditorialità femminile, presenti in tutte le Camere di commercio, il Giro d’Italia delle Donne che fanno Impresa, la diffusione della cultura imprenditoriale femminile attraverso azioni di accompagnamento, informazione e formazione. A questo si aggiunge l’impegno per la certificazione della parità di genere”.
Dopo il picco toccato nel 2021, quando le imprese femminili avevano superato il milione e 342mila unità, le aziende guidate da donne hanno conosciuto una lenta diminuzione, analoga ma meno insistita rispetto alle aziende non femminili. Rispetto al 2014, questa tipologia di impresa ha comunque segnato una crescita dello 0,4% a fronte di una diminuzione delle attività non femminili del -3,6%.
In quasi tre casi su quattro, le attività guidate da donne operano nel settore dei servizi (72,6% contro 60,1%), sono più piccole di dimensione (le microimprese sono il 96,2% del totale a fronte del 94% delle aziende non femminili), registrano una maggior concentrazione di ditte individuali (60,5% contro 47,3%, anche se le società di capitali condotte da donne sono aumentate del +45% rispetto al 2014, arrivando a rappresentare lo scorso anno più di un quarto di tutte le imprese femminili) e una minor presenza di imprese artigiane (il 16,7% contro il 22,6% delle non femminili). Ma presentano una maggiore incidenza di imprese guidate da donne under 35 (il 10,3% contro il 7,7%) e da straniere (12,6% contro 11%).
Solo in un settore le imprese femminili sopravanzano quelle maschili: le Altre attività dei servizi, dove le donne d’impresa incidono per il 60% sul totale. In altri ambiti, comunque, queste imprese “pesano” molto. Nel tessile, abbigliamento e calzature sono il 37,7%, nella Sanità ed assistenza sociale il 36,6%, nell’Istruzione il 31,1%, nell’Alloggio, ristorazione e servizi turistici il 29,7%.
Tra le buone notizie segnalate dall’analisi il fatto che aumentano in maniera consistente in 10 anni le imprese giovanili a maggior contenuto di conoscenza: +41,3% le Attività professionali, scientifiche e tecniche, grazie alla spinta delle attività di management e marketing.
L’apporto delle donne d’impresa è determinante in alcune regioni, soprattutto del Sud. Sono il 27,2% delle imprese molisane, il 26,5% delle lucane, il 25,3% delle abruzzesi, il 24,7% delle umbre e il 24,2% delle siciliane. Benevento, Avellino, Chieti, Frosinone e Viterbo le province in cui l’incidenza delle imprese femminili è maggiore, compresa tra il 29,6% e il 27,5%.
Le imprese femminili hanno un tasso di sopravvivenza più basso: a 5 anni dalla fondazione, ne resta in vita il 72,3% (contro il 77,3% delle non femminili) e, superato il quinquennio, il differenziale si allarga ulteriormente, con il 67,5% delle attività guidate da donne ancora sul mercato contro il 73,1% di quelle a guida maschile.
Educare alla finanza è un percorso formativo dedicato agli studenti degli ultimi tre anni della scuola secondaria di II grado. E' strutturato in modo agile e veloce con moduli didattici e momenti di apprendimento condiviso – Live Show e workshop – per acquisire conoscenze finanziarie di base, avere una corretta percezione delle proprie risorse economiche e imparare a gestirle nel migliore dei modi.
Il progetto è finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e realizzato da Unioncamere. Fin dalla prima edizione, datata 2019, vede il supporto del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria
Nel 2024, le imprese femminili registrate sono 14.672 e rappresentano il 23,3% delle imprese totali della provincia. Il settore maggiormente rappresentato è quello del Commercio che pesa per il 33,16% (4.195 imprese), seguito dall’Agricoltura (14% con 1.771 registrate) e dai Servizi di alloggio e ristorazione (11,51% pari a 1.456 imprese registrate).
Dai dati elaborati dall’ufficio statistica della Camera di commercio e presentati questa mattina dal presidente dell’Ente camerale, Ivo Blandina, nel corso del convegno “Parità di genere e certificazione, dalle opportunità ai vantaggi: verifica dello stato di attuazione in provincia di Messina”, emerge una generale e timida ripresa dell’imprenditoria femminile. «Il saldo tra iscrizioni e cessazioni, comprese quelle d’ufficio, pari a + 28 unità, è in contro tendenza rispetto al dato del 2023 – rileva Blandina - che, aveva fatto registrare un – 153. Il segno positivo nel saldo è trainato dalla consistenza delle iscrizioni delle imprese “non classificate”, ovvero di quelle nuove attività che, al momento della loro iscrizione nel Registro imprese, non indicano il codice di importanza e prevalenza dell’attività esercitata. Le imprese non classificate hanno registrato 395 iscrizioni e 87 cessazioni, con un conseguente saldo positivo di 308 unità».
Il settore maggiormente rappresentato è quello del Commercio che pesa per il 33,16% (4.195 imprese), seguito dall’Agricoltura (14% con 1.771 registrate) e dai Servizi di alloggio e ristorazione (11,51% pari a 1.456 imprese registrate). «Pur in un contesto di leggera ripresa – prosegue il presidente - è da segnalare il permanere di un trend negativo nei settori del Commercio (-141 unità), dell’Agricoltura (- 45), delle Attività di Alloggio e ristorazione (- 37) e delle Attività Manifatturiere (-30)». Poi, Blandina si sofferma sulla certificazione della parità di genere, evidenziando come, in provincia di Messina, siano poco più di 40 le imprese che l’hanno conseguita: «La parità di genere è uno dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030 – aggiunge - ed è riconosciuta dall’Unione europea anche come fattore trainante della crescita economica. In base a uno studio dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere EIGE del 2017, potrebbe portare a un aumento del Pil pro capite dell’Unione europea compreso tra il 6,1% e il 9,6 % entro il 2050. Le politiche di parità di genere e inclusività sui luoghi di lavoro portano certamente all’azienda più valore, più crescita e più ricchezza. Diversi sono i vantaggi e le opportunità per le aziende che conseguono la certificazione, della quale Unioncamere è soggetto attuatore».
L’incontro, organizzato dalla Camera di commercio in collaborazione con il Comitato imprenditoria dell’Ente camerale e in sinergia con l’Ordine dei consulenti del lavoro e con l’ufficio della Consigliera di parità, è stato introdotto e moderato dalla presidente del Cif e referente del Tavolo interprofessionale pari opportunità, Cettina Scaffidi: «Le disparità di genere costituiscono uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e alla lotta contro la povertà. L’iniziativa si inserisce nel contesto delle attività programmate dal Comitato imprenditoria femminile e dal Tavolo interprofessionale per avviare una riflessione e un confronto sui tanti benefici della certificazione. Oggi più che mai, è determinante garantire la stessa valorizzazione di competenze e possibilità di avanzamento professionale a uomini e donne. La parità di genere è un valore fondamentale e un pilastro dei diritti sociali, che va assolutamente garantito».
Relatori della giornata, Carlo Vermiglio, delegato al Bilancio e reporting integrato dell’Università; Monica Onori, funzionaria Sicamera, da remoto; Gaetano Minutoli, direttore provinciale dell’Inps; Maurizio Adamo, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro; Mariella Crisafulli, consigliera di Parità della città metropolitana; e Loredana Duca, presidente Commissione pari opportunità dell’Ordine dei consulenti del lavoro. Infine, le testimonianze delle aziende “Messina Social City” con la presidente, Valeria Asquini; e “Caronte & Tourist Spa” con Tiziano Minuti, responsabile del Personale e della Comunicazione, e Piera Calderone, diversity & disability manager.
In apertura dei lavori, i saluti del presidente Blandina e della segretaria generale della Camera di commercio, Paola Sabella.
È stato presentato questa mattina al Palazzo camerale, nel corso dell’incontro “Agevolazioni per le imprese del settore turistico alberghiero ed extralberghiero”, il “Bando Sicilia 2025”. All’incontro, aperto dal presidente dell’Ente camerale, Ivo Blandina, ha presenziato l’assessora regionale al Turismo, Elvira Amata.
«Dati Isnart 2024, evidenziano come le motivazioni legate alla fruizione del patrimonio artistico e culturale del Paese negli ultimi tre anni siano stabilmente al primo posto – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina - e come il 37% dei turisti privilegi i siti Unesco. Sul podio, svettano “Ricchezza del patrimonio culturale”, seguita da “Natura, aree protette ed ecoturismo” e, infine, “Turismo esperienziale e di esplorazione”. Tre ambiti che Messina e la sua provincia vanta con le Isole Eolie, l’area dei Nebrodi, la costa jonica con Taormina e la costa tirrenica. Non a caso, infatti, il turismo in Sicilia rappresenta da decenni uno dei principali motori dell’economia dell’Isola. Infatti, oltre a attrarre milioni di visitatori ogni anno, genera un considerevole flusso di occupazione in vari settori correlati. Ma per essere sempre più competitivi ed attrattivi, è fondamentale variegare l’offerta turistica, spaziando dalle magnifiche spiagge alle antiche rovine, dai tesori artistici alle prelibatezze culinarie e all’unicità delle ceramiche, dal turismo religioso al turismo delle origini».
Nel corso della mattinata, si sono svolti anche gli incontri one to one con le aziende. «L’incontro di oggi – aggiunge il presidente Blandina - vuole essere un modo per informare le imprese messinesi dei notevoli vantaggi che il bando offre in un settore vitale per l’economia messinese e siciliana. Nonostante i numerosi vantaggi derivanti dal turismo, non mancano importanti sfide da affrontare, come la stagionalità dell’occupazione e la necessità di promuovere una crescita sostenibile e responsabile dell’industria turistica. Cogliendo le tante opportunità esistenti: innovazione tecnologica, incremento di flussi turistici provenienti da nuovi mercati e accento sull’ecoturismo».
«Il 2024 ha registrato 22milioni 464mila presenze in Sicilia – dichiara l’assessora Amata – un dato importante, un più 8,5% rispetto al 2023. Grazie all’Accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (FSC) 2021-2027, recentemente siglato tra il Governo nazionale e quello regionale, è stato possibile prevedere, per la prima volta dopo tanto tempo, una consistente dotazione finanziaria da destinare a interventi di incentivazione degli investimenti produttivi nel settore turistico tesi a migliorare il livello qualitativo dell’offerta turistica, stimolando un miglioramento complessivo degli standard ricettivi. È la risposta più coerente alla costante esigenza avvertita da tempo di profilare un’offerta ricettiva che sia espressione di adeguati target qualitativi, rispetto a una domanda sempre più crescente orientata in tal senso. Continueremo a rafforzare ulteriori occasioni di confronto, come quello odierno, che rappresentano indiscutibilmente virtuose opportunità di crescita da condividere con il comparto imprenditoriale».