Sabato 1 Febbraio 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Si terrà il 19 dicembre alle 10:30 nella Sala Consulta della Camera di commercio il Forum “Connessioni Digitali”.
L’evento, organizzato in collaborazione tra Tempostretto.it, main partner dell’iniziativa, e Digitrend S.r.l., azienda leader nel settore della comunicazione e della tecnologia digitale, prevede la compartecipazione dell’Ente camerale.
Il forum mira a sensibilizzare le imprese siciliane sull’uso dello storytelling e delle tecnologie digitali per migliorare la propria competitività e valorizzare le eccellenze territoriali. Testimonianze di imprese di successo offriranno esempi concreti di innovazione e sostenibilità attraverso le ICT: alcune aziende condivideranno le loro esperienze e best practices nell’utilizzo delle tecnologie e delle piattaforme digitali, come i giornali online, per costruire una solida brand reputation del territorio e promuovere la biodiversità regionale.
Per ulteriori informazioni: www.informazionesicilia.it
A partire dal 1° gennaio 2025 entra in vigore la nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2025, che consentirà di rilevare in maniera più puntuale e precisa le attività economiche svolte da imprese e professionisti, rappresentando più efficacemente l'evoluzione del sistema produttivo italiano.
La struttura di ATECO 2025, articolata in codici e titoli, è disponibile sul sito istituzionale dell’Istat nella sezione dedicata alla classificazione ATECO.
La data di adozione è il 1° aprile 2025, dal quel momento Imprese e liberi professionisti potranno verificare ed eventualmente confermare o modificare le proposte di ricodifica, e dovranno adottarla per tutti gli adempimenti di natura statistica, amministrativa e fiscale.
Nei prossimi mesi, l'Istat metterà progressivamente a disposizione strumenti aggiornati per navigare all’interno della classificazione, ricercare o individuare il codice ATECO di un’attività economica attraverso la descrizione della stessa e consultare le tabelle di corrispondenza, teorica e operativa, tra la precedente e la nuova versione.
La nuova classificazione sostituisce la precedente ATECO 2007 - Aggiornamento 2022, ed è in linea con i nuovi parametri stabiliti dai Regolamenti europei e con la classificazione europea di riferimento NACE Rev. 2.1.
Sviluppata da Istat, in stretta collaborazione con altri enti istituzionali, ATECO 2025 è il risultato di un’articolata operazione di revisione effettuata nell'ambito di un Comitato inter-istituzionale. In tale sede, gli enti responsabili di registri di unità economiche sia statistici che amministrativi: Istat, Sistema camerale (Camere di Commercio, Unioncamere e InfoCamere) e Sistema fiscale (Agenzia delle entrate e Sogei) hanno concordato una strategia comune per ottimizzare il lavoro di implementazione di Ateco 2025 nei registri statistici e amministrativi, in un'ottica di semplificazione dell’azione amministrativa e di riduzione del carico informativo sugli utenti.
Per ulteriori approfondimenti è stata diffusa da Istat una Nota per la stampa, che riporta in maniera sintetica gli adempimenti statistici e amministrativi cui saranno chiamati imprese e liberi professionisti.
Dieci borse di studio sono state promosse dalla Camera di commercio e tre dal Sud Innovation Summit
Aprire un’azienda, oggi è più semplice. Per aiutare aspiranti imprenditori e imprenditrici in questo percorso, c’è la piattaforma nazionale “Sni, Servizio nuove imprese”, creata da Unioncamere insieme alle Camere di commercio e mirata all’orientamento e al supporto per l’avvio di nuovi business. A Messina, è attiva da poco più di un anno e i risultati sono stati presentati questa mattina al Palazzo camerale, nell’ambito dell’incontro “Giovani e lavoro: imprenditoria e innovazione”.
In circa 70 si sono rivolti allo Sportello Sni dell’Ente camerale per richiedere informazioni e assistenza sulle proprie idee imprenditoriali, tra le quali, principalmente, l’apertura di camping e di bed & breakfast, di servizi di ristorazione e di attività nell’ambito del commercio elettronico.
«Lo Sportello offre un supporto concreto a chiunque abbia intenzione di aprire un’azienda – afferma la segretaria generale della Camera di commercio, Paola Sabella – fornendo informazioni per un’analisi di prefattibilità dell’idea imprenditoriale che si desidera sviluppare. Annualmente, circa 300mila persone in Italia decidono di avviare un’attività imprenditoriale e accogliere, così, le sfide del futuro. Giovani e non, accomunati dalla volontà di raggiungere i propri obiettivi di business. Ma, in molti rinunciano ancora oggi, a causa di dubbi su normative, strumenti, soluzioni e metodi. Per questo è importante poter contare su un servizio specializzato, che l’Ente camerale mette a disposizione di aspiranti e neo-imprenditori». Lo Sportello offre, inoltre, consulenza personalizzata di orientamento e informazioni per svolgere attività autonoma, sia d’impresa che professionale; indicazioni e accompagnamento alla costituzione di start up innovative o allo sviluppo di un nuovo progetto innovativo.
A presentare la piattaforma Sni, sono stati Cinzia Tonin della Camera di commercio di Milano, coordinatrice del gruppo di lavoro di formazione-animazione del portale Sni, ed Erasmo Di Giorgio della Camera di commercio di Foggia, componente del gruppo di lavoro di formazione-animazione del portale Sni, entrambi intervenuti da remoto. Subito dopo, Marialaura Vadalà, Digital promoter e referente Sportello Sni dell’Ente camerale, ha illustrato il Punto impresa digitale della Camera di commercio e il suo ruolo di supporto alle medie e piccole imprese, per poi soffermarsi sul Piano transizione 5.0, comprendente la doppia transizione, digitale ed ecologica.
Infine, le consulenti Maria Pia La Rocca ed Elena Saitta hanno posto l’accento sui servizi offerti dalla Sportello, mentre l’imprenditore Antonino Modica ha raccontato la sua esperienza personale e la nascita della sua azienda di canditi.
In apertura dei lavori, i saluti del direttore del Centro per l’impiego, Giacomo De Francesco.
A partecipare all’evento, gli studenti della V A del Liceo classico “Maurolico”; della V I, della V L e della III I dell’Istituto Nautico “Caio Duilio”; della V A e delle V B/C dell’Istituto agrario agroalimentare “Cuppari”; e dell’Istituto d’istruzione superiore “Verona Trento”.
Il Ponte sullo Stretto produrrà nel tempo benefici economici e sociali ben superiori ai suoi costi. È quando dimostra l’analisi Costi-Benefici (ACB) condotta da Uniontrasporti con la consulenza tecnico scientifica di Openeconomics e svolta utilizzando le linee guida prescritte dall’Unione Europea. I vantaggi apportati dall’infrastruttura, al netto dei suoi costi, vengono espressi in termini monetari mediante il VANE (Valore Attuale Netto Economico), e risultano positivi per più di 1,8 miliardi di euro, con un rapporto benefici costi di 1,2. Questo è, in sintesi, l’impatto che il Ponte sullo Stretto potrà portare sull’ecosistema economico e sociale italiano, calcolando i vantaggi per il tessuto produttivo e turistico di tutta l’area, per la logistica, il traffico passeggeri e merci, al netto dei costi sostenuti dal sistema paese. Già durante la fase cantieristica l’opera sarà in grado di apportare un contributo di 23,1 miliardi al PIL, creare 36.700 posti di lavoro stabili e alimentare con 10,3 miliardi complessivi di euro le entrate fiscali nelle casse dello Stato.
Lo studio, commissionato da Unioncamere Sicilia a Uniontrasporti e Openeconomics è stato presentato oggi, 26 novembre, a Roma, alla presenza, tra gli altri, del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in un convegno sugli impatti sociali, economici e ambientali generati dal Ponte sullo Stretto di Messina
Lo studio analizza, seguendo i principi guida dettati a tal fine dalla Comunità Europea, i costi e i benefici generati da una delle opere più importanti previste dal piano di investimenti infrastrutturali del Governo nell’ambito della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) e, in particolare, del completamento del corridoio “Scandinavo-Mediterraneo”. Lo studio valuta la solidità delle sue conclusioni sottoponendole ad un’analisi di sensitività, tenendo cioè conto delle possibili variazioni nel tempo, anche in negativo, dei vari parametri utilizzati. E sottopone l’opera anche ad un’analisi del rischio economico che è risultata positiva nel 70% dei casi, evidenziando un grado di rischiosità assolutamente non elevato, e comunque attenzionato.
“Oltre 70 anni fa, nell’agosto del 1953, la Camera di Commercio di Messina organizzò un convegno dedicato al Ponte sullo Stretto che, perorandone la necessità, chiamò a raccolta illustri personalità del mondo politico nazionale e regionale insieme a tecnici e ingegneri di fama internazionale – ha ricordato durante il convegno Ivo Blandina, nella sua triplice veste di presidente della CCIAA di Messina, vicepresidente vicario di Unioncamere Sicilia e presidente di Uniontrasporti. - Oggi le conoscenze scientifiche, le tecnologie, il crescente livello di infrastrutturazione del territorio, reso possibile dagli ingenti investimenti del Governo, e i tempi, che allora non erano forse ancora maturi, ci spingono a scartare l’opzione zero e a considerare seriamente i benefici che la realizzazione di questo collegamento stabile recheranno al tessuto sociale, economico e produttivo, non soltanto di Messina e della Sicilia, ma dell’intero sistema Paese. Lo studio presentato oggi – ha concluso Blandina – lo dimostra con efficacia. Quindi che tutto sia fatto nel pieno e ineludibile rispetto dell’ambiente e della sicurezza, ma che sia fatto.”
“Il Ponte rappresenta il ritorno alla realizzazione di un’infrastruttura nazionale dopo moltissimi anni dall’ultima, significativa infrastruttura realizzata: l’Alta Velocità”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “E’ il segnale di un Paese che non insegue più le logiche di manutenzione e di ammodernamento, peraltro necessarie, ma rappresenta la ripartenza di una comunità economica e sociale. Una comunità capace di progettare e realizzare nuove opere per garantire la crescita di un Paese, superando quella separazione geofisica di oltre 3 chilometri, che oggi costa alle imprese una sorta di dazio permanente”.
Nel corso del convegno è stato illustrato come l’analisi dell’impatto del cantiere abbia evidenziato la rilevanza dell’opera per l’economia italiana anche nel corso della sua realizzazione. Oltre a Calabria e Sicilia, direttamente interessate dalla costruzione, i maggiori benefici in termini di PIL si avranno in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto grazie all’attivazione di catene di fornitura presenti sui relativi tessuti produttivi. Mentre saranno manifattura, costruzione e servizi alle imprese i settori maggiormente attivati dal maxi-cantiere, con un forte indotto indiretto sui servizi alle persone e quelli diretti alla Pubblica amministrazione. Già in questa fase il gettito di entrate fiscali atteso nelle casse dello Stato è pari a 10,3 miliardi di euro che si tradurranno in spese e servizi a favore della collettività.
A fronte di un investimento attualizzato pari a 9.083 milioni di euro, i benefici complessivi dell’opera a regime sono stati calcolati in 10.931 milioni di euro, con un valore economico netto (VANE) a favore del sistema paese pari a 1.848 milioni di euro.
Nell’analisi i costi di investimento e di gestione sono stati trasformati, in linea con quanto previsto dalle Linee Guida Operative europee, in costi economici attraverso l’utilizzo di «prezzi ombra» che depurano i valori finanziari dalle imperfezioni di mercato. Inoltre tutti i valori – sia i benefici che i costi - sono espressi in valore attuale, tenendo cioè conto dell’effetto tempo, mediante l’applicazione di un tasso di sconto sociale del 3%, fissato dall’Unione Europea, spalmato nell’arco temporale dei trenta anni di gestione dell’infrastruttura da parte della Società Stretto di Messina.
L’analisi costi-benefici ha preso in considerazione, tra le diverse voci valutate, il valore del tempo risparmiato per l’attraversamento dello Stretto per passeggeri e merci, la riduzione dei costi operativi prodotto dal collegamento stabile, il risparmio di costi esterni dovuto all’abbassamento delle emissioni inquinanti, il valore delle opere di mitigazione e anche, come unico fattore negativo, l’aumento dell’incidentalità - oggi inesistente - dovuto all’utilizzo della modalità stradale rispetto alla navigazione marittima.
Unioncamere, in collaborazione con Unioncamere Sicilia e con il supporto tecnico di Uniontrasporti, organizza per il prossimo 26 novembre a Roma un evento dedicato all’analisi del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina e delle sue potenziali ricadute economiche, sociali e ambientali.
Un’importante occasione per fare il punto sullo stato del progetto, sugli interventi programmati e sugli impatti previsti sia durante la fase di costruzione sia a regime.
Saranno approfonditi i benefici attesi in termini di mobilità e sostenibilità, nonché le ricadute economiche per l’area dello Stretto e per l’intero Mezzogiorno.
L’incontro si svolgerà in presenza, con una partecipazione massima di 100 persone, offrendo un’opportunità di confronto tra stakeholder del mondo economico e associativo, rappresentanti istituzionali e gestori infrastrutturali.
Il dibattito si concentrerà sui vantaggi e le sfide legate a questa grande opera, con una particolare attenzione alla sostenibilità e all’impatto sul territorio.
Tra i relatori, Ivo Blandina, presidente della Camera di commercio di Messina e di Uniontrasporti.
Considerata la disponibilità limitata dei posti, si prega di registrarsi anticipatamente al seguente link: https://shorturl.at/fibkz
Per informazioni, contattare: info@uniontrasporti.it
È stato inaugurato questa mattina, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive, Edmondo Tamajo, il salone della Borsa del Palazzo camerale, progettato dall’architetto messinese Camillo Puglisi Allegra. Alla cerimonia sono intervenuti il prefetto, Cosima Di Stani; il sindaco, Federico Basile; le autorità civili e militari.
«Quello della Camera di commercio è, certamente, uno degli edifici più rappresentativi della Messina post terremoto – afferma il presidente dell’Ente camerale, Ivo Blandina – che rievoca i fasti di una città antica e importante, crocevia di storia e di cultura millenaria. Il Palazzo custodisce pregevoli opere d’arte e sale eleganti, tra le quali il salone della Borsa, i cui lavori si conclusero nel 1934. Oggi, questo luogo di pregio torna a nuova vita, grazie ai lavori di restauro eseguiti. In linea con la visione strategica dell’Ente, il progetto ha individuato nel salone la realizzazione di un centro espositivo per i prodotti di eccellenza della provincia, punto di riferimento delle aziende del territorio messinese».
Nel corso dell’evento, Blandina ha illustrato lo stato dell’arte dell’economia provinciale attraverso la dashboard interattiva, commissionata dalla Camera di commercio a Infocamere, per il monitoraggio dell’economia e del lavoro e la visualizzazione di informazioni sintetiche e statistiche sulle dinamiche del sistema produttivo e imprenditoriale. Al 30 settembre 2024, le imprese registrate nella provincia di Messina risultano essere 62.930, di cui il 76 % attive (47.868), con un tasso di crescita annuale composto pari a -0,14% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Il III trimestre si chiude con un saldo positivo di + 135. «Dai dati elaborati dall’ufficio Statistica dell’Ente, emerge come l’analisi per settore economico riveli dinamiche più articolate – rileva il presidente - nel periodo considerato, i settori con il peggior saldo negativo sono quelli del Commercio, con una diminuzione delle imprese registrate pari a -69 unità, delle Attività dei Servizi di alloggio e Ristorazione (-16), dell’Agricoltura e attività connesse (-15) e delle Attività Manifatturiere (-12). Di contro, i settori Ateco che registrano un lieve saldo positivo sono quelli delle Costruzioni (+15) e delle Attività Immobiliari (+4). Il settore del Commercio, comunque, continua a rappresentare il primo settore con il maggior numero di aziende (16.994), con un’incidenza pari al 30,6% sul totale delle imprese registrate, seguito dal settore delle Costruzioni (8.848), che si attesta al 16%, e da quello dell’Agricoltura e attività connesse (6.368 – 11,5%)».
Blandina si è, poi, soffermato sull’iter dei progetti strategici che la Camera di commercio sta portando avanti per lo sviluppo economico della provincia, anticipando che, nell’ambito del progetto Mirabilia, il prossimo anno l’Ente camerale organizzerà alle Isole Eolie l’evento “Malvasie senza confini”, finalizzato a promuove e valorizzare il percorso tipicamente Mediterraneo relativo alla coltivazione della vite e, in particolare, dei vitigni Malvasia e della loro espressione identitaria. Un’iniziativa volta a promuovere l’enoturismo legato alla Malvasia, un vino che rappresenta un patrimonio culturale e storico di grande valore. Saranno organizzate visite ai vigneti e degustazioni guidate, scoprendo i diversi vitigni di Malvasia e le loro peculiarità, con la possibilità di interagire direttamente con i produttori e comprendere il processo di coltivazione e vinificazione.
«Inaugurare oggi il salone della Borsa, opera di un grande architetto come Puglisi Allegra, è motivo di orgoglio per tutta la comunità messinese e per la Sicilia – dichiara l’assessore regionale alle Attività produttive, Edmondo Tamajo - questo spazio rappresenta un punto di riferimento storico e culturale per il nostro territorio e una testimonianza dell’eccellenza della nostra architettura. Restituire alla città questo luogo, significa ridare valore alla nostra identità e al nostro patrimonio, creando al contempo nuove opportunità per eventi e iniziative economiche e culturali». Tamajo ha, inoltre, sottolineato l’importanza del Palazzo camerale come simbolo di un rilancio economico per Messina: «La riqualificazione di questo edificio storico va oltre la sua valenza artistica: rappresenta un impegno concreto per promuovere e sostenere la crescita economica e il dialogo con il mondo produttivo. Il salone della Borsa potrà diventare un centro per le attività imprenditoriali, gli scambi e le collaborazioni che rafforzano il tessuto economico della città». L’assessore ha concluso ringraziando tutti coloro che hanno contribuito alla riqualificazione del salone e ha ribadito il supporto della Regione a iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio culturale ed economico della Sicilia.
A intervenire sul Palazzo camerale, l’arch. Sergio Bertolami.